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TÍTULO |
REDACTOR |
PUBLICACIÓN |
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Guayota
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Gabriele Barducci
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13/08/2024 |
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73
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Gabriele Barducci
Guayota è un puzzle game costruito e sviluppato su poche meccaniche, ma ben innestate tra di loro. La direzione artistica piacevole e alcune soluzioni utili per risolvere gli enigmi rendono il progetto estremamente solido. Purtroppo la ripetitività è dietro l’angolo visto che gli enigmi si susseguono in sequenza, senza mai introdurre vere novità.
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Ereban: Shadow Legacy
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Nicholas Mercurio
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09/04/2024 |
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80
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Nicholas Mercurio
La produzione, che racconta un mondo governato dalle megacorporazioni, coinvolge e colpisce in modo inaspettato, facendo leva su tematiche e situazioni complesse, mentre dettaglia sapientemente la storia di Ayana, una giovane in difficoltà sul filo del rasoio. Eraban: Shadow Legacy, racconto caratterizzato da tanti elementi positivi, è un’opera che fa il suo, impegnandosi a creare un buon gameplay.
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One Last Breath
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Gabriele Barducci
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28/03/2024 |
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79
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Gabriele Barducci
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The Kindeman Remedy
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Nicholas Mercurio
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27/11/2023 |
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83
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Nicholas Mercurio
The Kindeman Remedy è un videogioco intelligente e appassionante.
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Lords of the Fallen
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Marco Bortoluzzi
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12/10/2023 |
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75
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Marco Bortoluzzi
Che Lords of the Fallen parta da buone fondamenta è evidente. Il problema è che non tutto quello che è stato costruito su queste fondamenta lascia soddisfatti, con difetti e lati poco convincenti diffusi a macchia di leopardo.
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Blasphemous 2
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Nicholas Mercurio
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17/08/2023 |
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90
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Nicholas Mercurio
Blasphemous 2 è la massima evoluzione di un videogioco che, in passato, sorprese tiepidamente la critica ma entrò nel cuore dei giocatori. Se con il primo capitolo c’era molta, forse troppa incertezza, la seconda iterazione del franchise ha invece evoluto totalmente l’intero impianto ludico, proponendo un racconto struggente. Forte di una pixel art che riempie lo schermo, colorandolo con vivacità, Blasphemous 2 è anche un bel vedere sotto il profilo artistico. Che altro dire sul game design? Evoluto, maturo e concreto. In una calda, caldissima estate in cui i videogiochi stanno dimostrando standard sempre più elevati, la seconda iterazione del franchise più blasfema in assoluto non poteva affatto mancare all’appello. Il peccato vi attende.
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After Us
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Emanuele Feronato
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23/05/2023 |
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80
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Emanuele Feronato
After Us è un adventure platform molto impegnativo nella sezione esplorativa, che richiede precisione e tempismo sia nei movimenti che nell’utilizzo delle abilità speciali quali corsa, dash e doppio salto. I combattimenti invece sono molto più semplici. Oltre a essere un gioco divertente, offre anche un’ambientazione molto interessante, con un’esasperata rappresentazione dell’umanità sull’orlo della catastrofe. Alcuni problemi tecnici riguardo il controllo di Gaia non pregiudicano l’esperienza, rendendolo un gioco raccomandato a chi piace visitare mondi complessi piattaforma dopo piattaforma.
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Death or Treat
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23/05/2023 |
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68
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Un action roguelite esteticamente pregevole, che non propone spunti di gameplay particolari ma che si lascia giocare. Manca un po’ di ottimizzazione che si materializza in qualche inciampo di troppo sia a livello tecnico che di fruibilità. Da tenere comunque in considerazione per riempire i periodi di “magra” in cui si vuole giocare qualcosa di leggero e divertente.
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Blind Fate: Edo no Yami
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Simone Rampazzi
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22/09/2022 |
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65
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Simone Rampazzi
Blind Fate: Edo no Yami a mio avviso vive di luci e ombre: da un lato vanta delle idee favolose, onestamente ben ricreate e descritte, soprattutto nelle fasi avanzate dove la narrazione acquista anche un buon livello di maturità nelle tematiche esposte, ma a far decadere il tutto ci pensano le fasi di combattimento. Un peccato, perché Troglobytes Games ha tutte le carte in regola per brillare.
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Killsquad
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Gabriele Barducci
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22/10/2021 |
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78
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Gabriele Barducci
Nel corso di questi ultimi due anni, Killsquad è cresciuto tantissimo e l’onesta dedizione degli sviluppatori sul supporto è senza ombra di dubbio qualcosa da premiare. Il gioco è incredibilmente cambiato ed evoluto, anche se ci sono ancora molteplici angoli da smussare. In ogni caso, è assolutamente meritevole di essere installato e giocato. Dategli un’occasione, non ve ne pentirete.
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UnMetal
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Claudio Magistrelli
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27/09/2021 |
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80
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Claudio Magistrelli
Nel suo essere un clone esplicito di Metal Gear, in ogni caso ben fatto da questo punto di vista, UnMetal fa qualcosa che pochissimi altri (o forse nessuno) è riuscito a fare: non solo recupera le meccaniche stealth, ma utilizza anche tutti i mezzi a disposizione del videogiochi per impostare un discorso sulla percezione, sul ruolo del giocatore e sui confini del medium. Sembra una roba super seriosa, invece è inserito nel contesto di un gioco che celebra e omaggia goliardicamente gli anni ’80 mentre si impegna a strappare una risata al giocatore ogni volta che è possibile.
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Narita Boy
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29/03/2021 |
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85
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Narita Boy non è il classico platform 2D in pixel art che ricorda i bei tempi andati soltanto per puntare sul fattore nostalgia. I ragazzi di Studio Koba sono riusciti nella non facile impresa di donare una personalità unica a un videogioco le cui meccaniche di base potrebbero apparire a tratti derivative. Il titolo prodotto da Team17 fa dell’ottima atmosfera generale e della direzione artistica davvero ispirata i suoi punti di forza, riuscendo a divertire ed entusiasmare il giocatore durante tutte le circa sei o sette ore che occorrono per arrivare ai titoli di coda.
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Call of the Sea
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14/12/2020 |
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80
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Ciò significa che un rapido sguardo alle pagine, scritte con pregevole grafia dalla nostra protagonista, ci consente di capire subito se stiamo seguendo la pista giusta, o se abbiamo preso fischi per fiaschi. Non che questo escluda del tutto la possibilità di bloccarsi. Nelle sette/otto ore necessarie per portare a completamento Call of the Sea mi sono capitati almeno un paio di puzzle che mi hanno costretto a staccare per far rifiatare occhi e meningi, prima di essere colpito dalla proverbiale illuminazione e tornare di corsa a cercare il pad tra i cuscini del divano. La media dei rompicapi è comunque abbastanza abbordabile: le similitudini con The Witness riguardano più lo stile grafico che i processi logici richiesti dai puzzle.
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Relicta
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04/08/2020 |
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72
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Relicta è a tutti gli effetti un puzzle-game intrigante, pieno di enigmi pronti a spremere le nostre meningi senza il minimo rammarico. Il level design si dimostra all’altezza di una produzione sul genere, sebbene alcuni bug e imprecisioni finiscano per non farlo brillare come dovrebbe. Graficamente appagante, i vari taiga sono davvero ben realizzati!
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HyperParasite
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03/04/2020 |
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92
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Questo mese nessun gioco, neanche il più blasonato, mi ha inchiodato allo schermo e mi ha fatto ripetere tante volte “ancora una partita e poi basta!” come Hyperparasite. Il gameplay frenetico e compulsivo, la peculiare selezione di nemici, la possibilità di indossarne così tanti e la folle quantità di armi, rendono questo gioco incredibilmente spassoso e avvincente. Il tutto senza contare le infinite citazioni degli anni Ottanta, che saranno stati certamente un’epoca disimpegnata e artificiosamente serena, ma che hanno rappresentato la mia gioventù e, per tanto, li amo nonostante i difetti. Magari la grafica in pixel art non sarà la migliore che ho visto, ma l’azione e le musiche che pompano i bassi scatenano l’adrenalina mentre si gioca. Un’altra partita e poi… No! Poi un’altra ancora!
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Arise: A Simple Story
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02/12/2019 |
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84
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Arise a Simple Story si intrufola nella categoria dei giochi che raccontano una storia senza bisogno di parole e lo fa con delicatezza, in modo romantico, lasciando che l’ultima mano di colore all’esperienza la dia il giocatore attingendo dal ripostiglio in cui custodisce i propri sentimenti. Sembra volerci sussurrare che il dolore, forse ancor più della felicità, forgia l’uomo e che, nell’arco di tutta una vita, entrambe le sensazioni sono inevitabilmente destinate a convivere in ognuno di noi come due facce della stessa, umana medaglia. Una piccola carezza digitale che scalda il cuore, un titolo corto eppure riuscito, che è capace di raccontare molto pur senza proferire verbo.
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They Are Billions
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02/07/2019 |
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78
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They Are Billions mescola un ritmo da city builder con la tensione di un souls-like (ecco, sono riuscito a tirarli in mezzo!) in salsa strategica, e per farlo purifica entrambi i generi filtrandone l’essenza più basilare. Nel cocktail che ne esce, la parte gestionale è quella che dà più gusto, mentre l’altra ne esce diluita, appiattita e ridotta a una questione di quantità invece che di qualità. Rimane comunque un titolo dalla forte personalità, anche estetica, che gode di un carisma tutto suo, fiero dei propri tratti distintivi e di non scendere a compromessi.
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GRIS
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13/12/2018 |
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95
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GRIS è un’esperienza artistica prestata al mondo dei videogiochi, ma ciò non significa che sia priva di un gameplay degno di questo nome. La struttura ludica, per quanto semplice, svolge egregiamente il suo lavoro di veicolo per un messaggio narrativo portato avanti anche e soprattutto da un comparto audiovisivo di prim’ordine, merito delle composizioni di Berlinist e dei fondali eccezionali disegnati dall’artista Conrad Roset. L’opera prima di Nomada Studio è emozionante, delicata ed elegante, una vera e propria perla nel panorama videoludico indipendente.
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Crossing Souls
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13/02/2018 |
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82
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Crossing Souls è un gioco che fa bene all’anima ed è molto più di una semplice operazione nostalgica, seppur fa certamente leva su un immaginario pop ben definito e assolutamente di moda. Dietro una leggerezza spensierata e una sceneggiatura da teen movie da manuale (intrisa di cliché e riferimenti chiari) si cela un’opera prima intima e accorata, realizzata con estrema cura e che per certi versi si avvicina a quel piccolo gioiellino di Oxenfree nel modo in cui riesce a essere narrativa di formazione e a raccontare l’importanza dei legami personali. A completare il quadro, oltre a un’estetica vincente, c’è un gameplay che omaggia con rispetto e nella giusta misura i classici del passato, senza rinunciare però a un’identità precisa e un’unità stilistica coerente e finalizzata a comunicare un messaggio preciso.
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The Red Strings Club
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24/01/2018 |
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87
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The Red Strings Club conferma l’abilità di Decostructeam di utilizzare i videogiochi per indagare nell’animo umano. Il “sistema alcolico” che regge le conversazioni al bar di Donovan è meraviglioso, ed è vivida e impagabile la sensazione di essere un vero barista disilluso, capace di scrutare l’animo dei clienti. La scrittura complessiva ci mette davanti a una vicenda cyberpunk abbastanza classica, ma le scelte morali e i temi affrontati nelle singole conversazioni sono interessanti e costringono sempre a ponderare bene le risposte. The Red Strings Club è una brillante avventura narrativa fatta per lo più di dialoghi e considerazioni etiche sulla tecnologia, in cui l’azione è soltanto suggerita e dove le sfumature (alcoliche e morali) fanno la differenza. Se l’idea vi aggrada e l’inglese non è un problema, accomodatevi pure al bancone, perché Donovan ha di sicuro il drink che fa per voi.
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Numantia
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30/10/2017 |
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63
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Nonostante il coraggio di narrare una storia poco raccontata e le buone intuizioni nella parte gestionale, Numantia soffre di una generale mancanza di pulizia in tutte le sue componenti più formali. Molti difetti derivano chiaramente dai limiti di un budget basso, ma altri – come ad esempio le mappe dei combattimenti senza mordente – sono brutte scelte di design che inficiano la valutazione finale. Il sistema di combattimento è comunque godibile e il livello di sfida è buono già a difficoltà normale. Se siete appassionati del periodo storico e di esagoni dal sapore a metà tra strategia e gioco di ruolo, potrebbe comunque valere la pena dargli una possibilità, pur nella consapevolezza dei suoi limiti strutturali.
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Metroid: Samus Returns
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12/09/2017 |
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80
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Al diavolo i pregiudizi: Yoshio Sakamoto ci ha visto giusto coinvolgendo MercurySteam. Metroid: Samus Returns è un remake fatto bene, i cui difetti principali a livello di ripetitività sono da attribuire principalmente al titolo originale. Peccato per l’enfasi sulla counter durante i combattimenti, ma Metroid è fatto anche di esplorazione, e questo aspetto è realizzato molto bene con una serie di azzeccatissime aggiunte, teletrasporto in primis. Nel complesso un buon gioco; non ottimo, ma comunque degno dell’importante nome che porta.
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RiME
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25/05/2017 |
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87
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RiME è un gioco che non fa nulla di nuovo, ma lo fa in maniera unica. Tequila Works è riuscita a fare propria la lezione di maestri come Aonuma e Ueda senza cadere nell’imitazione e, soprattutto, senza sacrificare le proprie origini culturali. È proprio grazie alla forte identità mediterranea (e a un ottimo mix tra elementi di design di ispirazione orientale e occidentale) che RiME riesce a essere un’avventura bellissima da vivere, con enigmi piacevoli da risolvere e un finale commovente.
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Reservoir Dogs: Bloody Days
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18/05/2017 |
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50
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Purtroppo, appare ormai evidente che non saremo mai in grado di vedere un gioco su licenza di Reservoir Dogs degno del capolavoro di Tarantino. Non che se ne senta necessariamente il bisogno, ma in questo caso appare particolarmente chiaro come essere dei fan del film non basti nemmeno quando si hanno a disposizione i mezzi e le possibilità per fare qualcosa di accettabile. Sì, perché il crimine più grande di Reservoir Dogs: Bloody Days non sono le diciotto rapine che cerca di mettere in scena, quanto il suo essere molto meno della somma degli elementi che lo compongono.
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The Guest
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14/03/2016 |
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72
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The Guest è un prodotto a suo modo affascinante. Nonostante la scarsa durata e una trama non all’altezza della qualità degli altri elementi di gioco, questa avventura grafica risulta essere accattivante grazie a degli enigmi che sembrano provenire direttamente dai grandi classici del passato. L’opera prima di Team Gotham suona quasi come un dichiarazione che afferma come questo genere non sia morto sotto i colpi delle tante avventure interattive o dei cosiddetti “walking simulator” che vanno di moda in questi anni, e che le avventure grafiche in stile tradizionale possono ancora dire qualcosa nel panorama attuale.
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