FICHA DE CRÍTICA

Crossing Souls è un gioco che fa bene all’anima ed è molto più di una semplice operazione nostalgica, seppur fa certamente leva su un immaginario pop ben definito e assolutamente di moda. Dietro una leggerezza spensierata e una sceneggiatura da teen movie da manuale (intrisa di cliché e riferimenti chiari) si cela un’opera prima intima e accorata, realizzata con estrema cura e che per certi versi si avvicina a quel piccolo gioiellino di Oxenfree nel modo in cui riesce a essere narrativa di formazione e a raccontare l’importanza dei legami personali. A completare il quadro, oltre a un’estetica vincente, c’è un gameplay che omaggia con rispetto e nella giusta misura i classici del passato, senza rinunciare però a un’identità precisa e un’unità stilistica coerente e finalizzata a comunicare un messaggio preciso.

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13/02/2018

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