FICHA DE CRÍTICA
Ciò significa che un rapido sguardo alle pagine, scritte con pregevole grafia dalla nostra protagonista, ci consente di capire subito se stiamo seguendo la pista giusta, o se abbiamo preso fischi per fiaschi. Non che questo escluda del tutto la possibilità di bloccarsi. Nelle sette/otto ore necessarie per portare a completamento Call of the Sea mi sono capitati almeno un paio di puzzle che mi hanno costretto a staccare per far rifiatare occhi e meningi, prima di essere colpito dalla proverbiale illuminazione e tornare di corsa a cercare il pad tra i cuscini del divano. La media dei rompicapi è comunque abbastanza abbordabile: le similitudini con The Witness riguardano più lo stile grafico che i processi logici richiesti dai puzzle.
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