FICHA DE CRÍTICA

Dopo l’esordio interessante di The Last Door avvenuto nel 2013, il team spagnolo di The Game Kitchen ritorna alla carica con un nuovo titolo iscritto all’albo dei Metroidvania. Blasphemous colpisce in primis per la sua ambientazione ispirata e originale, per l’uso intelligente dell’iconografia Cristiana e per il buon numero di dettagli e segreti che sa regalare ai giocatori più attenti, e ciononostante non riesce a brillare. A fronte di un combat system semplice ma efficace e a un buon utilizzo della componente ruolistica, abbina purtroppo anche una certa ripetitività e un livello di sfida non proprio incisivo, soprattutto nella parte iniziale della campagna. Gli ingredienti ci sono tutti, ma in poche parole vengono a mancare quelle situazioni ricercate che potrebbero rendere il titolo memorabile, e così Blasphemous risulta a tratti grezzo, poco rifinito, e ciò vale anche per la confezione tecnica; stilisticamente interessante, certo, ma che non riesce a persistere sul fronte della qualità, finendo per oscillare fra il notevole e il modesto. Si tratta di un titolo che detiene comunque un certo valore, e nonostante le sue pecche, nelle (almeno) quindici ore che compongono la campagna, è in grado di regalare un’esperienza interessante, soprattutto a chi avrà la pazienza di esplorare con cura il mondo di gioco, alla ricerca dei numerosi segreti che giacciono nelle sue oscure profondità...

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70
 
09/09/2019

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