In Dead Synchronicity, l’ago della bilancia, in equilibrio precario tra novità e classicismo, pende soprattutto verso quest’ultimo, ossia verso meccaniche di gameplay troppo basilari, che dispongono sì di qualche guizzo di originalità senza avere però il coraggio di osare fino in fondo. Il titolo d’esordio dei Fictiorama Studios resta un’avventura grafica solida e sostenuta da un buon senso del ritmo, con rompicapo mai eccessivamente complicati e quasi sempre ben contestualizzati, ma col difetto di coinvolgere più sul versante emotivo che su quello intellettuale, facendo maggiormente leva quindi sulla crudezza della storia e meno sulla componente enigmistica. Vista l’attenzione riposta nel comparto narrativo, non possiamo non attendere con curiosità e fiducia il secondo capitolo di questa nuova saga, considerando anche che l’interessante cliffhanger finale lascia presagire sviluppi ancora più oscuri e sinistri.