FICHA DE CRÍTICA

The Invisible Hours è un grosso esercizio di stile che, tuttavia, prende forma e ne fa una sua forte identità. La scrittura è eccelsa, così come i dialoghi, mai pesanti o prolissi, e viverli attraverso la realtà virtuale aggiunge quel tocco di profondità in più. L’assenza quasi totale di interattività nella vicenda desta inizialmente perplessità, e chi cerca e chiede solo del tasso di sfida nei videogiochi dovrebbe rivolgersi altrove. Gli altri farebbero bene a mettersi in testa il visore, per gustarsi un esperimento che è più di un prova: superati i limiti, quello di Tequila Works è un esempio, uno spettacolo teatrale, assimilabile da una moltitudine di lati, in grado di rappresentare un passo in avanti nella narrativa videoludica. Tra le esperienze VR più memorabili dell’anno, senza dubbio.

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13/10/2017

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